Il virus – non solo Covid

Gli angeli di Casa Giobbe, quando la malattia aiuta a vedere il mondo da un’altra prospettiva

Da Casa Giobbe, una riflessione ‘a specchio’ di un’educatrice dell’equipe e di un ospite sul virus… e non solo!

Ci fa piacere condividerle con tutti voi perché crediamo che siano rivolte a tutti noi, che non smettiamo mai di credere in quello che facciamo.

 “E’ arrivata l’ora di dire basta, di non piangermi più addosso. Spiegare le mie ali e volare verso il futuro. Con me ci saranno sempre i miei angeli custodi che guideranno passo dopo passo il mio cammino. Non potrò mai dimenticare quanto loro per me hanno fatto, porterò i loro nomi e i loro volti sempre stampati nel mio cuore. Avevo deciso di smettere di vivere, avevo pregato il Signore che al più presto mi portasse lassù, ma ora ringrazio il Signore che non lo abbia fatto, mi ha affiancato degli angeli che con professionalità e costanza mi hanno dato quella spinta per tornare a guardare il futuro senza mai arrendersi e ricordandomi quanto sia bello vivere. Grazie a Tutti, Grazie ai miei Angeli”.

Mario, ospite di casa Giobbe

“Se le cose non vanno come dovrebbero andare ci ribelliamo, lottiamo, ci arrabbiamo. Soffriamo insomma. Per poi scoprire che è tutto perfetto cosi come è. Tutto avviene per un motivo e se un motivo c’è, è meglio concentrarsi sull’opportunità che questo motivo ci offre piuttosto che risentirci perché quello che ci succede non è linea con ciò che immaginavamo. Adesso come non mai serve il nostro sorriso, il nostro orecchio attento, la nostra parola, cioè la relazione che accoglie e contiene e può avere il potere dell’acqua, del fuoco e dell’aria contemporaneamente. Questo momento dunque ci permette di valutare la solidità delle nostre relazioni e di capire che la fedeltà ai nostri propositi è leggera e tenace come una farfalla che vola contro il vento. Nonostante ciò può capitare che questa fedeltà venga ripagata non tanto dal raggiungimento degli obiettivi prefissati ma soprattutto dalle scelte di dare significato alla propria vita”.

Cornelia, educatrice di Casa Giobbe

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